Diagnostica in vitro: PD-L1 IHC 28-8 pharmDx, un saggio immunoistochimico qualitativo per la rilevazione della proteina PD-L1
PD-L1 IHC 28-8 pharmDx è un saggio immunoistochimico qualitativo che utilizza Monoclonal Rabbit Anti-PD-L1, Clone 28-8, destinato all'uso nella rilevazione della proteina PD-L1 in tessuti di tumore del polmone non a piccole cellule ( NSCLC ) non-squamoso e melanoma, fissati in formalina e inclusi in paraffina ( FFPE ), con il sistema di visualizzazione EnVision FLEX su Autostainer Link 48.
L'espressione della proteina PD-L1 viene definita come percentuale di cellule tumorali che presentano positività per una colorazione di membrana di qualsiasi intensità.
L'espressione di PD-L1, rilevata tramite PD-L1 IHC 28-8 pharmDx nei tumori NSCLC non-squamosi, può essere associata a una sopravvivenza superiore con Nivolumab ( Opdivo ).
L'espressione di PD-L1 rilevata tramite PD-L1 IHC 28-8 pharmDx nel melanoma può essere utilizzata come ausilio per l'identificazione dei pazienti che possono trarre beneficio da una terapia combinata con Nivolumab e Ipilimumab ( Yervoy ).
Il legame dei ligandi di PD-1, PD-L1 e PD-L2, al recettore PD-1, localizzato sulle cellule T, inibisce la proliferazione delle cellule T e la produzione di citochine.
In alcuni tumori si verifica una sovraregolazione dei ligandi di PD-1 e la relativa via di trasduzione del segnale può contribuire a inibire la sorveglianza immunitaria delle cellule T attive dei tumori.
Nivolumab è un anticorpo monoclonale immunoglobulina G4 ( IgG4 ) che si lega al recettore PD-1 e ne blocca l'interazione con PD-L1 e PD-L2, rilasciando l'inibizione della risposta immunitaria mediata dalla via di trasduzione del segnale di PD-1, inclusa la risposta immunitaria anti-tumorale.
Nei modelli tumorali murini singenici, il blocco dell'attività di PD-1 ha portato a una riduzione della crescita tumorale.
Sono stati esaminati il beneficio clinico di Nivolumab e l'utilità clinica di PD-L1 IHC 28-8 pharmDx nei tumori del polmone non-a-piccole cellule e nel melanoma.
Tumori del polmone non-a-piccole cellule non-squamosi
Il rilevamento di cellule tumorali che esprimono PD-L1 in un campione di paziente con carcinoma del polmone non a piccole cellule non-squamoso può indicare un vantaggio in termini di miglioramento della sopravvivenza in risposta al trattamento del paziente con Nivolumab.
Nel corso di studi clinici su Nivolumab i campioni prelevati dai pazienti sono stati analizzati utilizzando PD-L1 IHC 28-8 pharmDx.
Durante lo studio clinico CA209057 è stata esaminata la validità clinica di PD-L1 IHC 28-8 pharmDx per la valutazione dello stato di PDL1 nei pazienti affetti da tumore NSCLC non-squamoso con Nivolumab.
Melanoma
'antigene 4 dei linfociti T citotossici ( CTLA-4, Cytotoxic T-lymphocyte-associated antigen-4 ) è un regolatore negativo dell'attività delle cellule T.
Ipilimumab è un anticorpo monoclonale che si lega all'antigene CTLA-4 e ne blocca l'interazione con i relativi ligandi, CD80/CD86.
È stato dimostrato che il blocco di CTLA-4 aumenta l'attivazione e la proliferazione delle cellule T, contribuendo a un aumento generale della risposta immunitaria anti-tumorale.
La proteina PD-1 e l'antigene CTLA-4 inibiscono la risposta immunitaria antitumorale attraverso meccanismi complementari non-ridondanti.
La monoterapia con Nivolumab e il trattamento combinato con Nivolumab e Ipilimumab hanno mostrato un aumento notevolmente superiore della sopravvivenza libera da progressione ( PFS, Progression-Free Survival ), rispetto al solo Ipilimumab, tra i pazienti affetti da melanoma avanzato che non hanno ricevuto alcun trattamento precedente.
Nel corso degli studi clinici, i campioni di tessuto tumorale del melanoma prelevati da pazienti trattati con Nivolumab sono stati analizzati utilizzando PD-L1 IHC 28-8 pharmDx.
Durante lo studio clinico CA209067 è stata esaminata la validità clinica di PD-L1 IHC 28-8 pharmDx per la valutazione dell'espressione della proteina PDL1 nei pazienti affetti da melanoma e trattati con Nivolumab, Nivolumab combinato con Ipilimumab e solo Ipilimumab.
Principio della procedura
PD-L1 IHC 28-8 pharmDx include il protocollo e i reagenti ottimizzati necessari per l'esecuzione di una procedura di colorazione immunoistochimica di campioni FFPE con Autostainer Link 48 e PT Link Pre-treatment Module.
Una volta eseguita l'incubazione con l'anticorpo monoclonale primario anti-PD-L1 o con il reagente di controllo negativo Negative Control Reagent ( NCR ), i campioni sono incubati con un anticorpo linker specifico per la specie ospite dell'anticorpo primario, quindi vengono incubati con un reagente di visualizzazione pronto per l'uso che consiste di molecole di anticorpo secondario e molecole di perossidasi di rafano legate a uno scheletro di polimeri di destrano.
La conversione enzimatica del cromogeno aggiunto successivamente causa la precipitazione di un prodotto di reazione visibile nel sito dell'antigene. Il colore della reazione cromogena viene modificato da un reagente di potenziamento del cromogeno.
Il campione può quindi essere sottoposto a colorazione di contrasto e coperto con un vetrino coprioggetto.
L'interpretazione dei risultati avviene per mezzo di un microscopio ottico. I vetrini di controllo Control Slides contenenti due linee cellulari umane fissate in formalina, incluse in paraffina, vengono forniti per convalidare i cicli di colorazione. ( Xagena_2017 )
Fonte: Dako, 2017
Xagena_Medicina_2017